È doveroso oggi 30 aprile ricordare la determinazione dell’On Pio La Torre nel combattere la mafia. Fa comodo parlare sempre di politici tutti corrotti e tutti uguali, ricordare che così non è pone ognuno davanti alle proprie responsabilità. C’è stata una politica connivente con la mafia ed una che l’ha combattuta con gli strumenti propri della politica: leggi, regolamenti, è così La Torre propose la prima legge che prevedeva la possibilità di confisca dei beni mafiosi. La mobilitazione sui territori e non è un caso se poco prima di essere ucciso La Torre tornó a fare il segretario territoriale di partito nella sua Sicilia. Hanno dovuto ucciderlo per tentare di fermarlo, ma non l’hanno fermato. Certo hanno fatto perdere tempo, ma la legge che prevede confische c’è stata e la vigilanza sulle acquiescenze fra mafia e politica si è molto alzata. Politici che lui ha denunciato come Salvo Lima si sono dimostrati colpevoli delle accuse loro mosse. Ci vuole un ricordo attivo di La Torre, un premere sul fatto che i beni confiscati vengano riassegnati per attività sociali, una continua vigilanza e tanta gratitudine per quello che ha dato allo Stato, a ciascuno di noi, questo deputato siciliano.
